Serata particolare, anche se ormai entrata nella tradizione
del nostro Club, quella del 23 novembre 2012; presso il Grand Hotel Parco
dei Principi si è svolta una Conviviale con la gradita presenza del
Governatore del Distretto 108L durante la quale si è celebrata anche
l’anniversario della Charter del Club. Quest’anno l’evento
è stato ancor più piacevole in quanto il Governatore è
un socio del nostro Club: Gen.Mario Paolini.
Nel Consiglio Direttivo aperto a tutti i soci che ha preceduto la Conviviale,
il Presidente dell’Aurelium, dott. Gennaro Saccone, ha presentato al
Governatore ed ai Presidenti di Circoscrizione e di Zona, rispettivamente
dott. Franco Forlani e dott. Carlo Francillotto, i componenti del Consiglio
Direttivo ed ha portato a conoscenza la situazione organica e gestionale del
Club; successivamente ha illustrato il programma dell’annata con particolare
riferimento ai service ed ai vari argomenti sulle “Eccellenze”
italiane che saranno trattati durante le Conviviali.
Il Gen. Paolini, nel ringraziare tutti per l’accoglienza e l’affettuosità
dimostrata, ha descritto brevemente le sue linee di intervento per l’anno
lionistico in corso e poi ha voluto ascoltare il parere dei singoli componenti
il direttivo.
La Conviviale è iniziata quindi con il saluto, ai tantissimi soci ed
ospiti, del Cerimoniere Avv. Giorgio Cassano che, dopo le procedure di rito,
ha dato la parola al Presidente Saccone.
Il dott. Saccone, nel porgere un affettuoso saluto ai presenti, ha evidenziato
la particolare coincidenza nella persona del Gen. Paolini quale Governatore
Distrettuale e socio del Club Aurelium, quindi ha espresso il desiderio di
consolidare e ampliare i rapporti tra i soci per aumentare il legame di solidarietà
che caratterizza gli appartenenti ai Lions.
Il Presidente, tra l’altro, ha informato i presenti che la Conviviale
verrà finalizzata, anche questa volta, nell’assegnare una significativa
somma a favore della “Casa di Accoglienza Lions di Cagliari”,
inaugurata nel 1994, vero fiore all’occhiello del Distretto 108L; è
stata distribuita una pubblicazione che racconta la genesi della sua costruzione
e l’opera meritoria che essa svolge.
Il dott. Saccone ha poi dato la parola all’immediato Past President
Avv. Paolo Testi per la celebrazione della 47° Charter.
Il socio Testi ha iniziato il suo intervento ricordando a tutti che l’Aurelium
ha avuto il privilegio di esprimere, nei suoi quarantasette anni di vita,
già due Governatori: Cav. di Gran Croce Umberto Mannucci e Gen. Mario
Paolini. Per entrambi il conferenziere ha avuto parole di grande affetto e
stima così come verso Francesco Lomonaco, Enrico Chiricotto e Giorgio
Doni, soci del club, che attualmente ricoprono alte cariche distrettuali.
L’avv. Testi, socio dal lontano 1978, si è soffermato sul valore
dell’amicizia e della generosità, legame forte tra gli appartenenti
all’Aurelium che ha reso possibile impegnativi service.
Al termine, riprende la parola il Presidente Saccone che ha consegnato al
Past Governatore Umberto Manucci l’Attestato di “Life Membership”,
ovvero di Socio Vitalizio, con lettera del Presidente Internazionale che porge
il suo benvenuto nel gruppo dei 53.000 soci vitalizi di tutto il mondo. Contestualmente,
ha consegnato al P.D.G Manucci la Chevron per i suoi 45 anni di anzianità
Lions, ai soci Giorgio Dori e Paolo Ricciardi la Chevron per 30 anni e al
socio Rodolfo Ricottini per 25 anni di anzianità Lions.
La serata è proseguita con l’intervento del dott. Franco Forlani
che ha presentato il “curriculum vitae” del Governatore che, successivamente,
è stato invitato a prendere la parola.
Il Gen. Paolini, con spigliato e brillante eloquio, ha tracciato le linee
principali della sua annata lionistica:
- uno staff agile ma di provata esperienza, presente ed attivo specialmente
nei rapporti con i club che sono e devono restare autonomi, perché
rappresentano la vera forza di tutta la Organizzazione;
- un impegno civico e solidale che tutti i soci possono offrire ponendosi
a fianco delle Istituzioni con la loro professionalità al fine di dare
un contributo attivo alla risoluzione delle problematiche della propria Comunità;
- una significativa riduzione del numero dei Comitati così da rendere
i Clubs più liberi di operare al meglio.
A conclusione del suo intervento si è proceduto allo scambio dei “guidoncini”:
il Governatore Paolini ha presentato ed illustrato il suo “guidoncino”
sul quale si evidenzia la scritta “Siderea Feriemus” - Raggiungeremo/Andremo
oltre le stelle - un chiaro invito a migliorarsi per raggiungere obiettivi
sempre più importanti; il Presidente Saccone ha presentato e consegnato
al Governatore il “guidoncino” del Club Aurelium.
La bella e speciale serata si è conclusa con la consegna, da parte
del Presidente Saccone, al Governatore del contributo del Club alla “Casa
di Accoglienza Lions di Cagliari” e della “Key Membership”
per aver presentato al club ben due nuovi soci e, alle signore, omaggi floreali.
(G. Pastena)
Governatore!
Past Governatore!... meglio: Umberto carissimo, spirito e guida di tutti noi!
Segretario, Tesoriere, Cerimoniere Distrettuali!
Presidente del nostro Lions Club di Roma Aurelium!
Autorità Lionistiche Distrettuali e di Club!
Amici Lions del Roma Aurelium!
Graditissimi Ospiti!
Con autentica, comprensibile emozione ho ricevuto –
e subito accolto, maxumo cum gaudio – l’invito da parte
del Presidente di celebrare la XLVII Charter Night del Club, che oggi assume
un tono carico di tanti e diversi sentimenti per l’occasione, affatto
singolare, in cui questa si svolge.
Infatti, ab immemorabili, la Tradizione vuole che questa cerimonia,
particolarmente solenne, corrisponda alla visita del Governatore. E dopo ventisei
anni il nostro Lions Club di Roma Aurelium rivive la stessa esaltante
gioia, quella di avere il piacere di ricevere la massima carica del Distretto,
rappresentata da un Suo Socio, e che Socio!
Ma non solo. Ho la gradita e grave incombenza di tenere il discorso commemorativo
della Charter Night alla presenza dei due Governatori espressi dal
nostro Club nei suoi primi quarantasette anni di vita!
Abbiamo sempre detto che Umberto non è un "semplice" Lions.
Per me – per noi e per gli altri Amici di tutti i Clubs Lions –
è la quintessenza di chi aspira ad essere e vivere da "Lions"!
Il Suo animo schietto, diretto; il Suo afflato di amore che lo fa entrare
in immediata sintonia con chi lo circonda e comprende il Suo «canto
libero», ci afferrano per portarci, lassù nell’incantato
mondo, ove esiste solo la purezza del sogno, ove vibra forte la passione,
l’amore per la gente e questo è l’elemento fondante per
essere un Lions!
Non potevo certo iniziare, quindi, questo mio discorso senza rivolgermi al
nostro Umberto, cui – se fossi Eros Ramazzotti – potrei sussurrare:
«grazie di esistere!».
Governatore, consenti che mi indirizzi a Te, con un più diretto e semplice:
Mario. Non mi permetterei mai di chiamarTi per nome, abbandonandomi alla inaccettabile
familiarità di chi non conosce e riconosce l’armonia e la bellezza
della gerarchia! È un altro il motivo che mi spinge a questo gesto!
È l’affetto che vede in Te, fuse in una splendida simbiosi, due
figure profondamente significative: quella del Generale di un’Arma che
tanti primati ha dato all’Italia e quella di Governatore, massima Autorità
del Distretto, che – con la Tua attenta guida, il Tuo paterno stimolo,
la Tua umana fermezza nel dirigere e la Tua estrema simpatia – percorrerà
più ardite vie e giungerà a più alti e meritati successi.
Non ritengo di snaturare il compito assegnatomi, se ora indirizzo un saluto
anche al Segretario, al Tesoriere e al Cerimoniere Distrettuali. Non penso
di andare così «fuori tema», ma nell’attuale
circostanza, queste tre Alte Cariche appartengono ad altrettante "Colonne",
parti fondamentali della storia del Club. Essi si pongono sulla scia
di molti Amici che hanno svolto funzioni di vero prestigio. Tra gli altri,
voglio ricordare l’indimenticabile Piero Tonini che ha ricoperto, caso
più unico che raro, contemporaneamente le due vesti di Segretario e
di Tesoriere Distrettuale.
Francesco mio carissimo, penso che Ti possa aprire il mio cuore, anche in
presenza di tante Personalità, e confessarTi tutta la mia fierezza,
in un certo qual modo di Padre, al vedere il mio «Figlioccio»
essere così sempre più necessario ed essenziale alla sollecita
e puntuale gestione del Distretto. Ad Enrico, va tutto il mio convinto plauso.
Sono assolutamente certo che continuerà a compiere nel Distretto, ancor
meglio, se mai possibile, quei miracoli di economia che mi hanno permesso
di valutare positivamente, anche sotto questo aspetto, con totale serenità
la mia Annata! Giorgio, la Tua simpatia, la Tua elegante, signorile personalità,
la Tua discreta, ma all’un tempo viva e puntuale presenza, hanno fatto
di Te il Cerimoniere perfetto.
E ora come commemorare la nostra XLVII Charter Night? Parrebbe, se
non impossibile, quanto meno arduo, cercare di condensare, nel breve volgere
di questo intervento, i primi quarantasette anni di vita del nostro Club,
tracciarne, sia pure per sommi capi, le attività svolte, le iniziative,
i mille ottimi risultati ottenuti.
Vi parlerò, allora, più di ricordi, di pensieri che mi tornano
alla memoria se chiudo gli occhi del corpo per spalancare quelli del sentimento.
Ripercorreremo gli anni vissuti con molti di Voi in questo fantastico mondo
che è, unico e solo, il nostro Lions Club. Sento di esserne
in grado: è dall’aprile 1978 che ne faccio parte.
La forza effettiva del Lions Club di Roma Aurelium consiste in quell’indistruttibile
legame che da sempre ha riunito la parte più rappresentativa di esso.
È grazie a questa coesione – che ha generato un’Amicizia,
che dura ormai da decenni – che si è potuto pervenire agli indubbi,
esaltanti traguardi raggiunti. È l’Amicizia tra noi e tra le
nostre Consorti – indissolubilmente amalgamate a noi nella conduzione
del Club – che ci ha permesso di giungere a questo stato ottimale
in modo semplice, direi naturale, come conseguenza logica del nostro vivere,
del nostro pensare in modo unitario, pur nella diversità dei nostri
Esseri.
È questa Amicizia totale, avvolgente, che ha permesso Services impegnativi,
decisi con slancio immediato e sorretti dalla generosità di alcuni
di noi.
Così vado con il pensiero all’ispirato racconto di Umberto, quando
ci parlava di una riunione avvenuta agli albori della vita del Club, allorché
uno degli Amici presenti accennò ad un bambino che si sarebbe dovuto
operare a Città del Capo dal noto cardiologo Barnard, ma che ne era
impedito per le limitate disponibilità economiche della famiglia. Subito
ci fu chi staccò un assegno per l’intervento e gli altri, prontamente,
raggiunsero l’importo necessario per le spese di viaggio e di soggiorno,
anche per il genitore che avrebbe accompagnato il figlio.
Sempre lo stesso spirito, che ci permea in modo totalmente particolare –
unito anche alla presenza di Amici Lions di una certa importanza, di un’estrema
comunicabilità e determinato potere di coinvolgimento – ha fatto
realizzare Services che hanno avuto un sensibile impatto nel territorio, con
relativa visibilità del Lions International e segnatamente del nostro
Lions Club. Mi riferisco al restauro del «Planetario»; all’opera
posta in essere da Giulio Bernardini con la collaborazione di tutto il Roma
Aurelium per organizzare la «Fotoemoteca» e relativa tipizzazione.
Voglio anche richiamare altri due doni di grande utilità, quello dell’apparecchiatura
per l’emodialisi all’«Ospedale Pediatrico del Bambino Gesù»;
e il motoveicolo "Hexagon"– attrezzato per il trasporto sangue
– consegnato al Centro Nazionale per la trasfusione del sangue della
Croce Rossa Italiana.
Oltre ai Services istituzionali suggeriti dal Lions International e dal Distretto,
nel corso degli anni, ne sono stati effettuati altri, sempre di notevole peso,
come: la donazione di cani-guida per non vedenti; adozioni a distanza; ulteriori
aiuti a bambini; la consegna di mezzi speciali; il restauro di alcune opere
d’arte; borse di Studio; sovvenzioni a Paesi Africani; interesse fattivo
e attivo per la cura della salute e consegna macchinari ad altri centri Ospedalieri;
opere in ricordo del nostro Fondatore, Melvin Jones.
Questo volo d’uccello sulla lunga attività di servizio posta
in essere dal nostro Club, spero serva a far comprendere come per noi il motto
«WE SERVE» non siano solo due belle parole da mettere lì,
a mo’ di orifiamma, accanto al distintivo sulla nostra carta intestata.
Molto più pregnante, è stata la tensione comune ad un «idem
velle» che ci ha riuniti in un reale vincolo amicale.
Sono certo che non ci saremmo incontrati. Non avremmo iniziato questo lungo
comune cammino. Non avremmo potuto creare questa unione – senza la quale
inutile sarebbe apparso ogni tentativo di operare insieme – se non avessimo
in modo paritetico e inseparabile cari in noi i due valori di «Libertà»
e di «Ricerca del vero». Per questo, oltre la doverosa realizzazione
dei Services, sono state individuate nelle varie conviviali, nei viaggi o
nelle gite le basi fondanti per il nostro libero approfondimento.
Ho rivisto di recente una foto veramente cara, e non solo perché mi
ritrae esattamente trenta anni fa, quando ancora capelli coprivan la mia testa
ed eran neri. No! è un altro il motivo che me la fa ritenere interessante.
Evidenzia come persone di diversi orientamenti Ideali e/o politici possano
e debbano esaminare, senza pregiudizi alcuni, argomenti di attualità,
anche delicati. La Bandiera sul tavolo, accanto alla Nostra, indica quale
fosse il Tema della serata: «la Cina Nazionalista». Erano i momenti
di grande contrasto, anche armato, tra la Repubblica Popolare Cinese e la
Repubblica di Taiwan. Però, nell’assoluta differenza di Ideali
professati, di credo, di visioni politiche, il Lions Club di Roma Aurelium
ha sviscerato il tema, convinto che solo nello studio senza passionalità
alcuna si possa cercare la verità.
Ultimamente, siamo andati a visitare le Repubbliche Baltiche. È stata
un’esperienza appassionante che ci ha arricchito. Nel giro di una settimana,
abbiamo conosciuto questi luoghi, ove è evidente l’influenza
della cultura delle genti Germaniche, che, sin dai tempi più remoti,
erano spinte verso le grandi pianure dell’Est, alla ricerca di ampi
spazi per i loro commerci e per la loro stessa esistenza. Siamo rimasti anche
colpiti dal diverso modo di intendere il trascendentale. Uno Stato è
composto da oltre il 60% di cittadini dichiaratamente atei; un altro, permeato
da una forte influenza protestante; ed infine il terzo, cattolico, si è
aperto a noi con l’indimenticabile visione – nella solitudine
di una nebbiosa campagna – della «Collina delle Croci».
Alla chiusura del viaggio, lo splendore del sole alle undici di sera ha illuminato
i dorati Palazzi e le imponenti Chiese di San Pietroburgo, in una serata speciale,
passata tra i canali e la Neva.
Son momenti che non hanno nulla di ludico e vago! È lo stare insieme,
vedere quei posti alla continua ricerca del bello e del vero, studiare quei
Popoli con quel caratteristico occhio che abbiamo noi Lions: serenamente libero,
per poi immagazzinare in noi quella ricchezza di cultura, giacché a
nulla serve ogni pur ampio studio, se non viene fatto proprio e conservato
in noi, come Padre Dante ci insegna nella Sua «Divina Comœdia»
al Quinto Canto del "Paradiso":
«Apri la mente a quel ch'io ti paleso
«e fermalvi entro; ché non fa scienza,
«sanza lo ritenere, avere inteso».
Ho cercato di parlarVi attraverso gli occhi del mio Cuore di come nei nostri primi quarantasette anni noi abbiamo cercato di cogliere cosa sia «essere e vivere come un Lions» e spero tanto di esservi riuscito. (Paolo Testi)
Dalle diverse zone della Sardegna, ogni anno, si recano a
Cagliari all'Ospedale Armando Businco più di 7000 persone
per praticare cicli di chemio o radio-terapia ambulatoriale, spesso necessari
dopo il periodo di ricovero. Proprio nel momento in cui sono più provati
per tali terapie debilitanti essi devono sostenere disagi per il viaggio e
spese di soggiorno talora superiori alle loro possibilità.
Dalla conoscenza di questi fatti è nata l'idea di costruire la Casa
di Accoglienza per malati oncologici in terapia ambulatoriale e per i
familiari accompagnatori, per offrire loro un confortevole alloggio, per il
periodo necessario, e il calore della solidarietà umana.
L'idea è nata nel 1990 tra i soci del Club Lions Cagliari Castello
e si è subito estesa ai Clubs della Città, della Sardegna e
di tutto il distretto 108L. La prima pietra della Casa di Accoglienza
è stata posta il 30 Aprile 1994 e l'inaugurazione è
avvenuta il 4 Aprile 1998 da parte del Governatore Giuseppe Palmas
che ha voluto si chiamasse "Casa Lions". La casa è stata
Service del Distretto 108L, che comprende Sardegna, Umbria e Lazio, per due
anni Lionistici consecutivi, ossia negli anni 95-96 e 96-97.
Nel 1996 la Fondazione Internazionale dei Lions, gli LCIF, ha deliberato un
contributo di 75.000 dollari a favore della stessa. La spesa complessiva di
edificazione e arredamento ha superato i 2500 milioni di lire. Alla raccolta
hanno partecipato, oltre i Lions del Distretto, anche Istituti di Credito,
Istituzioni pubbliche e privati cittadini in un generoso slancio di solidarietà
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